La giuria del primo Festival di cinema ambientale, composta da Laura Delli Colli (presidente della giuria), Claudia Campanelli, Andrea Grieco, Rossella Muroni e Thony, ha valutato i sei film in concorso, storie di attivismo, inchieste, resistenza che parlano di ambiente e futuro. Film inediti in Italia che hanno fatto discutere, ma a fare la differenza è stata “la determinazione di un racconto che trasforma la ribellione delle banlieu in una mobilitazione consapevole per la giustizia climatica, mettendo in relazione temi complessi come il ‘consumo di suolo’ e l’innalzamento degli Oceani” si legge nella motivazione ufficiale per l’assegnazione del Premio. “Un film che non dimentica di indagare nel ’personale’ di un gruppo di giovani di seconda generazione che vivono, anche nello scontro quotidiano con le forze dell’ordine, la loro crescita e la ricerca di un equilibrio nell’integrazione. Un esempio di cinema in cui un film sui grandi temi dell’ambiente non dimentica di dar voce alle sensibilità più intime e personali dei protagonisti in una storia che è anche romanzo di formazione”.
Una menzione speciale va a Green Tide di Pierre Jolivet e con Céline Sallette “che trasforma in un racconto avvincente l’inchiesta della giornalista, Inès Léraud, in Bretagna, sul caso delle alghe verdi e tossiche che per decenni hanno provocato morti misteriose, non solo di animali, nel silenzio colpevole delle istituzioni e delle industrie locali di agricoltura e allevamento intensivo. Un tema che ricorda quanto accaduto in Italia negli anni Ottanta con il caso delle mucillagini in alto Adriatico e sul quale l’allarme continua a essere di forte attualità.”
“Questi film hanno un comune denominatore che, oltre a essere la denuncia e la mobilitazione, è l’emozione. Se il cinema riesce a fare qualcosa di più dell’informazione è perché usa la sua libertà creativa di racconto, di analisi, pescando anche dal giornalismo ma per andare oltre. E questo ci ha colpito molto” ha detto la giornalista Laura Delli Colli durante la cerimonia, e ha aggiunto: “È stato infatti difficile scegliere chi premiare tra questi brillanti autrici e autori che hanno raccontato mondi e problematiche così diverse tra loro, ma così presenti nell’attualità. Da qui la scelta di assegnare anche una mozione speciale”.
“Questo è un anno zero, questo Festival ha davvero funzionato e crescerà” ha detto Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale. “Le emozioni con la fiction, più di qualunque altra azione, riescono a entrare nel cuore delle persone. Non rinunciamo ai numeri e alla scienza, quella parte è fondamentale per noi decisori politici, ma attraverso i film dobbiamo fare un lavoro collettivo per renderci conto che non c’è un domani in arrivo, ma un presente ambientale che stiamo vivendo e sul quale siamo già in ritardo e dobbiamo intervenire”.