Dal 19 al 21 settembre, all’Orto Botanico tornano gli incontri mattutini dedicati al documentario, con proiezioni, incontri, approfondimenti e dialoghi in compagnia di registi, ricercatori ed esperti per scoprire come si costruisce un racconto cinematografico che esplora la natura, l’ambiente e la scienza.
Ad aprire il ciclo di incontri il 19 settembre è il mare, con il documentario Breath di Ilaria Congiu (2025). Un racconto emozionante e potente che esplora la bellezza e la sofferenza dell’oceano. Un viaggio dalle coste del Senegal, dove Ilaria è nata e dove suo padre dirige un’azienda di esportazione di pesce, alle acque al largo della Sicilia che invita a riflettere sulle contraddizioni della pesca industriale e porta a riconsiderare il legame profondo fra persone e mare. Intrecciando biologia, memorie personali e attivismo, la regista ripercorre le storie di chi vive il mare ogni giorno e lo ha visto cambiare nel corso del tempo. Da fondali ricchi di specie a oceani sempre più vuoti. Dalle piccole imbarcazioni che escono in mare ogni giorno alle grandi navi che con gabbie galleggianti catturano tutto ciò che incontrano. Dai mercati del pesce alle aule delle università dove si studia la salute del mare. Intrecciando i suoi dialoghi insieme al padre con quelli di altri cinque personaggi, la regista fa luce sulle ripercussioni dettate dall’interazione tra cambiamento climatico, inquinamento e pesca industriale. Un intreccio di voci che si fonde in una sola: quella del mare.
Con la regista Ilaria Congiu percorreremo il viaggio che l’ha portata alla realizzazione del documentario. Dalla scintilla accesa a bordo di una nave di Shea Shepherd, alle sfide affrontate durante la realizzazione di Breath. Con il biologo marino Silvestro Greco, fra i protagonisti del film, vicepresidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn e docente di produzioni animali presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, parleremo della salute del mare e delle possibili soluzioni per proteggerlo, ogni giorno.
Dagli oceani alle foreste, i boschi alpini sono al centro della seconda mattina, il 20 settembre, con il documentario Il Codice del Bosco di Alessandro Bernard e Paolo Ceretto (2025). Nel cuore della foresta devastata dalla tempesta Vaia del 2018, fra tronchi abbattuti e radici scoperte, l’ingegnere fisico Alessandro Chiolerio e l’ecologa Monica Gagliano cercano un nuovo modo di dialogare con la natura ferita. Installando nel bosco i “Cybertree”, dispositivi sviluppati per registrare i segnali elettrici delle piante, Alessandro e Monica cercano di entrare in contatto con il linguaggio degli alberi, sfidando le convenzioni della scienza. Intanto, un minuscolo insetto, il bostrico, avanza inesorabile sotto la corteccia degli alberi, incidendo intricati segni che sembrano geroglifici da decifrare. Tra nuove ipotesi, antichi saperi e connessioni apparentemente invisibili, il documentario racconta la ricerca verso un nuovo modo di osservare e dialogare con la natura. Un racconto che intreccia scienza, tecnologia e conoscenze antiche, in cui il bosco si manifesta come un essere vivente.
Con i registi Alessandro Bernard e Paolo Ceretto, approfondiremo i processi creativi e produttivi del Codice del Bosco. Quale rapporto lega il mondo del cinema e quello della scienza? Come collaborano una troupe cinematografica e un gruppo di ricercatori? Quali sono le sfide che affronta un regista quando filma in natura? Con Alessandro Chiolerio, protagonista del film, ingegnere fisico e professore presso l’Università del West England di Bristol, replicheremo l’esperimento condotto nel documentario raccogliendo le bio-registrazioni dei segnali elettrici delle piante. Per scoprire quale è il “codice” dell’Orto Botanico.
Il terzo e ultimo incontro del ciclo dedicato al cinema del reale, il 21 settembre, sarà incentrato sulla sostenibilità alimentare e il cambiamento climatico con il documentario Cose che accadono sulla terra di Michele Cinque (2024). Girato fra le colline del centro Italia, il documentario racconta la storia di una famiglia di moderni cowboys alle prese con una missione e una scelta di vita: allevare il proprio bestiame in armonia con la natura, in un momento in cui la desertificazione mette in pericolo le piccole aziende agricole. Narrato al femminile, in un dialogo tra madre e figlia, il film racconta le difficoltà e i costi di una rivoluzione necessaria e di una visione etica. In un’epoca in cui il nostro sistema alimentare è fra le principali cause del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità, trovare il modo per sostenerci senza danneggiare gli ecosistemi è una delle principali sfide da vincere.
Il regista, Michele Cinque, ci racconterà della nascita e dello sviluppo del progetto, delle difficoltà incontrate e delle tecniche di ripresa. Con i protagonisti del film e i ricercatori scopriremo il punto di vista di chi affronta ogni giorno le sfide ambientali legate a una rivoluzione alimentare possibile.
Tre mattine per lasciarsi ispirare da documentari coinvolgenti, approfondire questioni legate all’ambiente e aprire un confronto sul nostro rapporto con la natura.
Organizzata in collaborazione con un’istituzione universitaria, il Polo Museale della Sapienza – Università di Roma, la terza edizione del Festival Cinema In Verde prevede il riconoscimento di crediti formativi per gli studenti che parteciperanno agli incontri. Si rilasceranno attestati di partecipazione.